Come sarà la professione di avvocato fra 30 anni? Sarà ancora utile studiare giurisprudenza? Gli avvocati avranno un’occupazione sicura in futuro?
Molti pensano che l’automazione riguardi il mondo dell’industria o dei servizi materiali, come il trasporto o le costruzioni. Alcuni, però, sono convinti che l’Intelligenza artificiale (IA) spazzerà via una grandissima percentuale di occupazioni lavorative.
Sono convinto che una percentuale altissima di avvocati sarà inutile tra meno di 20 anni. Perché l’IA è già una realtà con la quale fare i conti.
L’intelligenza artificiale negli studi legali sarà un vantaggio per i clienti, dal momento che garantirà:
- minori costi nei servizi legali
- maggiore velocità nell’ottenimento del servizio legale
Il vantaggio sarà anche per il titolare dello studio legale, considerato che avrà:
- minori spese per i dipendenti
- maggiore velocità nell’offerta del servizio legale
Molti avvocati storceranno il naso, perché forse svolgono la professione come 40 anni fa e quindi temono di essere vecchi come un telefono fisso.
L’Intelligenza artificiale nel mondo dell’avvocatura può offrire delle prestazioni superiori a quelle degli avvocati, in tempi soprattutto rapidissimi.
Si pensi a uno studio della controversia a confronto:
- 7 ore per un avvocato
- 0,02 secondi per un algoritmo
La necessità di un sistema informatico per gestire una questione giuridica è in particolare fondamentale in Italia, un paese in cui ogni settimana entrano in vigore sempre nuove leggi.
Perché gli avvocati sono un costo più elevato
Gli imprenditori lo sanno bene: le risorse umane sono un problema e un fastidio. I dipendenti vogliono un aumento, si ammalano, vanno in ferie, non sono efficienti. Come tutto ciò lo sa un imprenditore, lo sanno anche i fondatori dei grandi studi legali.
Come l’Intelligenza artificiale sostituirà gli avvocati
Un caso frequente per gli avvocati è l’impugnazione per prescrizione del bollo auto. Chi è legato alla figura dell’avvocato come stratega, penserà che la mano di un bravo avvocato è fondamentale.
Ad esempio per:
- contestare di aver ricevuto la notifica di un precedente avviso interruttivo della prescrizione
- eccepire la prescrizione, perché a conoscenza del fatto (per esperienza) che la Pubblica amministrazione smarrisce spesso gli avvisi di ricevimento della notifica.
Ma chi è più attento di come l’automazione stia facendo passi da gigante, sa che un algoritmo è più efficiente di qualsiasi avvocato. Soprattutto se si considera che il mondo della tassazione, degli accertamenti e delle notifiche si sta informatizzando sempre più.
In questo senso, se la Pubblica amministrazione informatizza i dati della notificazione, mediante consegne agli indirizzi pec di ogni contribuente, avrà la prova incontestabile della notifica.
Allo stesso tempo, qualsiasi novità legislativa sul bollo auto andrà ad aggiornare l’algoritmo.
Si potrebbe fare questa contestazione al sistema informatizzato: e se il programma commette un errore? Vero, potrebbe andare in bug.
Ma chi conosce avvocati che non commettono mai errori?
L’Intelligenza artificiale si potrebbe applicare per sostituire un giudice, dal momento che il programma deciderebbe su questi dati raccolti:
- norma giuridica vigente prevede la prescrizione del bollo auto decorsi 3 anni
- notifica dell’atto impositivo del pagamento in data N a mezzo pec
- bollo auto prescritto/non prescritto.
L’Intelligenza artificiale nel sistema delle notificazioni imporrà di obbligare qualsiasi persona a possedere un indirizzo pec (attualmente non obbligatoria per i privati cittadini). Infatti, non siamo tutti con il cellulare in mano? Questo abbatterà i costi delle notifiche cartacea e darà certezza del diritto in alcuni settori.
L’Intelligenza artificiale spazzera via molti costi e molti avvovati.
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